Il cemento-amianto, meglio conosciuto come Eternit dall’omonima azienda, è stato largamente impiegato nei primi 80 anni del 1900. Il suo largo utilizzo è dovuto alla sua particolare struttura fibrosa che permetteva un’ottima capacità isolante combinata ad una elevata resistenza, che assieme al ridotto costo di produzione ne ha permesso il largo impiego nell’edilizia del tempo.
Perché rimuovere l’amianto?
La pericolosità dell’amianto è data dalla sua struttura fibrosa che se viene danneggiata genera delle polveri, composte da microfibre, che sono facilmente inalabili e possono provocare importanti malattie dell’apparato respiratorio.
Questa elevata pericolosità ha portato l’Italia ad emanare la Legge 257 del 12 marzo 1992 che ha messo al bando l’amianto. La sua pericolosità però è stata dimostrata già negli anni sessanta con delle ricerche epidemiologiche specifiche, questo ha comportato che fin dai primi anni 80 questo materiale non è più stato utilizzato nelle costruzioni, di fatti nel 1986 chiude per fallimento l’ultimo stabilimento Eternit.
Come eliminare il rischio?
Per eliminare il rischio di inalazione di queste pericolose microfibre, abbiamo due tecniche ingegneristiche al quanto contrapposte, e l’utilizzo dell’una o dell’altra deriva dalle condizioni del materiali.
- Incapsulamento, è la tecnica più economica, in quanto prevede la copertura dell’amianto con materiale composto da prodotti penetranti e/o ricoprenti, che permettono di inglobare e fissare le fibre di amianto in modo che queste non possano liberarsi nell’aree. Questa tecnica può essere utilizzata solo se l’amianto è definito compatto, questa condizione deve essere attestata mediante un documento redatto da un tecnico specializzato dopo aver effettuato i dovuti test scientifici.
- Smaltimento, questa tecnica sicuramente più onerosa, viene utilizzata quando l’amianto è definito friabile. Questa procedura prevede una prima fase di incapsulamento mediante un primer fissativo, questa è propedeutica alla seconda fase, ovvero la vera e propria rimozione, in quanto fissa le fibre e permette di rimuovere il materiale con maggiore sicurezza, sia degli operatori, che dei residenti limitrofi al cantiere.
Dato il largo uso di questo materiale, ancora oggi, a circa trent’anni dall’entrata in vigore della Legge 257, la nostra nazione non è stata dichiarata eternit-free, per tanto lo stato dall’ottobre del 2016 per accelerare il processo di rimozione ha pensato di introdurre uno sgravio fiscale del 50% mediante credito d’imposta, per tutte le aziende che effettuano lavori di bonifica e smaltimento amianto.
La pericolosità della procedura ha indotto il legislatore ad emanare un severo iter tecnico-burocratico per la salvaguardia della salute, che deve essere necessariamente svolto da ditte specializzate che possono seguire tutto il percorso.
Pronto Ingegneria fornisce la sua consulenza e le sue maestranze per i lavori di bonifica e smaltimento.
Contattaci per saperne di più.