Per un paese le infrastrutture sono un mezzo di crescita e di rilancio, in Italia e non solo, alcuni amministratori, adottando le giuste infrastrutture hanno permesso il rilancio di quartieri, città ed addirittura province.
In Italia da tempo si sta parlando di costruire una grande infrastruttura che possa collegare la penisola alla Sicilia mediante il ponte sullo stretto.
Questo progetto, ancora oggi valido, viene affiancata da un’altra possibilità presa in seria considerazione dal Governo, ovvero la costruzione di un tunnel sotterraneo che collega la Calabria con la Sicilia.
Il progetto elaborato dall’ Ingegnere Giovanni Saccà, è stato presentato per la prima volta nel 2017 al Governo di allora, oggi è stato ripreso in considerazione dal Governo Conte.
Il tunnel subalveo sfrutterebbe la sella appenninica dello stretto, un lembo di terra sottomarino rialzato rispetto al fondale marino, che collega l’appennino Aspromontano (calabrese) con l’appennino Peloritano (siciliano). La sella appenninica si trova ad una profondità di circa 170 m con una larghezza di circa 2 Km.
Il tunnel passerebbe 50 m al di sotto della sella, pertanto la tecnologia utilizzata per la realizzazione sarebbe la stessa utilizzate per la realizzazione delle gallerie stradali. Il progetto prevede il passaggio sia dei treni che delle automobili, ma la priorità sarebbe la rete ferroviaria e poi in un secondo momento il passaggio veicolare.
La realizzazione come accennato si svolgerebbe in due fasi la prima vedrebbe un prolungamento della tratta ferroviaria Gioia Tauro-Villa San Giovanni di circa 4 km con sbocco sui binari ferroviari della Catania-Palermo, e due stazioni sotterranee nel comune di Messina. La seconda fase vede la realizzazione di un secondo tunnel per il traffico veicolare di lunghezza minore. Il tutto realizzabile in 5 anni dall’inizio dei lavori con un costi di 1,5 miliardi di euro, questo progetto al momento è al vaglio dei tecnici del ministero dei Trasporti.
La ministra Paola De Micheli afferma che è necessario realizzare il collegamento tra la terra ferma e la Sicilia e che presenteranno il progetto più idoneo in sede di Recovery Fund.
La certezza è che si è compresa la necessità di una infrastruttura di collegamento tra la Calabria e la Sicilia ed oggi sembra essere ancora più vicina la sua realizzazione, l’unico consiglio che ci sentiamo di dare in caso la scelta del governo ricada su tunnel è la possibilità di sfruttare il materiale di risulta per la realizzazione di un progetto contro l’erosione costiera della costa calabra che ormai in alcune zone è inesistente.