Nel 1899 a Colorado Springs, Nikola Tesla condusse il primo esperimento per permettere l’utilizzo della corrente elettrica senza filo, come si può immaginare questo esperimento non ebbe successo, ma il sogno di Tesla è rimasto tale fino ad oggi, quando, EMROD, una start-up neozelandese sembra aver trovato il sistema di trasferire l’energia elettrica in modalità wireless.
La tecnologia in sé non è particolarmente innovativa infatti viene utilizzata in ambito militare già dagli anni ‘70 per scopi diversi, l’innovazione sta nella rielaborazione di questa tecnologia al fine del trasporto energetico.
Come funziona?
Questa tecnologia sfrutta le frequenze ISM (Industrial, Scintific, Medical) ed in particolare nell’intervallo di frequenze compreso tra 300 MHz e 300 GHz conosciute da tutti come microonde, inoltre non è influenzata dalle condizioni meteorologiche o atmosferiche come pioggia, nebbia o polvere.
Per la propagazione di queste onde, quindi della corrente, sono necessarie almeno due antenne una trasmittente ed una ricevente (Recantenna) in caso di distanze elevate tra il punto di emissione ed il punto di ricezione saranno necessarie diverse antenne dette Relay che fanno da ripetitore.
La corrente quindi viene trasformata in radiazione dall’antenna trasmittente, la stessa convoglia i raggi in un fascio cilindrico ad alta energia verso l’antenna ricevente che converte nuovamente il raggio in corrente elettrica.
Per quanto riguarda la sicurezza
Come abbiamo detto inizialmente le frequenze utilizzate da EMROD sono quelle ISM nello specifico sono quelle che utilizziamo tutti i giorni mediante Wi-Fi e Bluetooth, ma comunque è previsto una schermatura laser a bassa energia che circonda il raggio che funziona similmente hai cancelli automatici, dove interrompe il segnale nel momento in cui un ostacolo viene rilevato dal laser fino a quando l’ostruzione non si è spostata. Il fondatore Greg Kushnir in merito alla sicurezza ha affermato:
" I livelli di densità che stiamo usando sono relativamente bassi. Al momento, è più o meno l’equivalente di stare fuori a mezzogiorno al sole, circa 1 kW per metro quadrato “.
Lo sviluppo legato ai materiali
Lo sviluppo di questa tecnologia è resa possibile grazie allo sviluppo dei metamateriali che permettono di tramutare in modo più efficiente il fascio di raggi in elettricità.
I relay, permettono semplicemente di ri-focalizzare il fascio con perdite energetiche quasi nulle.
Nel complesso, si è verificato che l’efficienza di questo sistema è di circa il 70%, questo potrebbe essere economicamente sostenibile in determinate aree, dato che attualmente l’efficienza del cavo in rame si agira tra il 10% ed il 15% permettendo così a questa start-up di reinvestire per migliorare l’efficienza energetica.
Le finalità
Questa tecnologia che oggi prevede il passaggio di solo 2kW, se potenziato, potrebbe soppiantare il cavo soprattutto per le lunghe distanze, ed in particolare per campi aperti come ad esempio nell’alimentazione elettrica delle isole riducendo i costi per la creazione di un elettrodotto di circa il 60%, o addirittura arrivare alla mobilità elettrica senza l’ausilio di batterie.