BlockChain

L’ingegneria dell TLC e IT ha la più ampia applicazione delle scienze del ramo Ingegneristico.

Si può sottoscrivere!

Oggi, nel mondo del cyber “spazio” inteso in senso lato, ci si affaccia, a vari livelli, a nuove tecnologie e protocolli che vengono proposti nei campi più disparati: dalle pubbliche amministrazioni, alle banche, dalle assicurazioni, agli intermediari di pagamento, l’argomento di oggi quindi è la blokchain, letteralmente catena di blocchi.

Ma perché questa definizione? La struttura a catena garantisce un assetto capillare, sicuro e condiviso delle strutture. La sicurezza sta nel fatto che ogni nodo della catena non può essere eliminato o modificato a meno di compromissione di tutta la catena.

Ogni nodo non deve conoscere la natura dei nodi asserenti, non ne ha bisogno.

La prima Struttura di blockchain è stata presentata, per la prima volta, nel 2008 da un autore che utilizza lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, potrebbe quindi essere tranquillamente Ciro da Napoli o Nicola da Bari oppure Ambrogio da Milano.

La sua struttura viene poi implementata nel 2009 al fine di redigere un registro delle transazioni per la valuta digitale BITCOIN.

Già nel 2014 si parla, quindi, di Blockchain 2.0 per le dimensioni raggiunte in termini di dati, che nel 2019 ha superato i 162 GB.

Ulteriore punto di forza della catena è la “decentralizzazione”. Le transazioni sfruttano un networking distribuito per evitare che i craker possano accedere ai dati sfruttando uno SPOF (single point of Failure)

I dati inseriti all’interno dei blocchi, vengono registrati con un token, una chiave pubblica. La chiave privata, invece, da possibilità esclusivamente al possessore di accedervi.

Attraverso timestamp vengono catalogate le variazioni e le modifiche alla struttura, per serializzarle e controllarle.

Come già detto l’utilizzo della tecnologia, sia nel breve che nel lungo periodo, determinerà ulteriori miglioramenti nei “flussi”, non solo economici e monetari, ma di controllo e di business visti a largo spettro.

Monitoraggio e controllo dei trasporti, le condivisioni nel ramo medico, gli studi di ricerca, in altre parole la Blockchain ha il potenziale per generare un nuovo ed evoluto modello di business.

Attualmente diversi operatori commerciali offrono il loro modello di blokchain sul mercato, come ad esempio: la IBM, Oracle, La Swiss industry consortium, Microsoft, etc.

Tanti sono i progetti incorso sia da parte di organizzazioni no profit che da  Governi. A tal proposito le previsioni più accreditate ci dicono che nel già nel 2025, tra soli 5 anni, il 10% del PIL mondiale sarà archiviato in una rete blochchain.

Ovviamente, non mancano però le controindicazioni, come in ogni nuovo modello, lo afferma il MIT: il protocollo è troppo macchinoso e difficile da gestire, la programmazione software necessaria per per la sua manutenzione richiede una dedizione completa di un team dedicato e altamente specializzato.

Ad oggi una sola la rivista ufficiale dedicata ai BITCOIN e alla Blockchain è Ledger con prima uscita nel 2016.